la pulce verde

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mercoledì 29 febbraio 2012

petizione: norbert lantschner deve rimanere a casaclima

Un invito a chi ha creduto nel progetto Casaclima: firmate la petizione per salvarlo. Cosa sta succedendo?
La petizione su www.salviamocasaclima.it è rivolta a chi ha conosciuto Norbert Lantschner come una pedina fondamentale del processo ambientale virtuoso in corso in Alto Adige. 
L'ideatore e  direttore dell’Agenzia Altoatesina Casaclima, sistema di certificazione energetica  che ha fatto scuola in tutta Italia, è stato sospeso dal suo incarico e la petizione ne chiede il reintegro.
Lantschner, esperto di temantiche ambientali noto a livello internazionale, come Coordinatore dell’Alleanza per il Clima ha sviluppato diverse attività mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra, tra queste il progetto Casaclima, che gli ha portato molti riconoscimenti internazionali.
La sospensione dalla sua carica è dovuta ad una conferenza stampa che ha tenuto  il 28/12 scorso e nella quale ha dichiarato che l’Agenzia Casaclima stava perdendo le motivazioni ideali di partenza e minacciava di trasformarsi in una mera impresa di business.
L’antefatto: le aziende che diventano partner dell’Agenzia, ovvero che producono prodotti che concorrono alla costruzione di case certificate Casaclima, dopo un rigoroso e ( costoso ) tirocinio ottengono una credibilità indiscussa sul mercato. Proprio per questo dopo anni in cui le aziende altoatesine erano le uniche portatrici di questo marchio di garanzia, proprio grazie a Lantschner, il sistema di certificazione di Casaclima è stato esportato in molte altre regioni d’Italia ha migliorato le prestazioni energetiche dei prodotti di molte altre aziende dislocate lungo il territorio nazionale. Un dato positivo per il sistema Italia e per l’ambiente, ma che, secondo Lantschner, non è stata ben accetta ad alcuni partner Casaclima Altoatesini, che si sono fatti sentire. Consci della propria potenza come bacino di voti si sono rivolti alla Provincia di Bolzano, da due anni unica proprietaria dell’Agenzia, la risposta è stata il ridimensionamento dell’autonomia di Norbert Lantschner, che non ha accettato la decisione e ha convocato la conferenza stampa di cui sopra.

mercoledì 18 gennaio 2012

24 ore con la chimica


ESCLUSIVO D ha chiesto a un laboratorio di misurare con quali e quante sostanze entriamo in contatto ogni giorno. Ecco i risultati. E i consigli per uno stile di vita chemical free

di Donatella Pavan 
Foto di Corbis/Contrasto
Foto di SPL/G.Neri
Foto di Getty Images/L. Ronchi
Ognuno di noi è esposto ogni giorno a circa 300 composti chimici diversi: lo dicono studi dell'Ue. Cosmetici, detersivi, sigarette, auto, contenitori alimentari: i "figli della chimica" sono onnipresenti. Dal prodotto, i composti passano alla polvere delle case, all'acqua, all'aria e alla terra, quindi al sangue e alle urine degli esseri viventi, senza risparmiare il cordone ombelicale e il feto. L'allarme sanitario è generale e arriva da fonti diverse: le ricerche degli uni trovano conferma in quelle degli altri. Le denunce delle associazioni ambientaliste più radicali non differiscono da quelle di scienziati di peso internazionale. La conseguenza più clamorosa di questo tipo di inquinamento si chiama Sindrome da sensibilità chimica multipla, ed è un'intossicazione progressiva da prodotti d'origine sintetica. L'acqua che contiene cloro, i vestiti in rayon, i detersivi tradizionali... tutto fa. È una piccola grande malattia con sintomi iniziali comuni, come stanchezza o mal di testa, ma che può generare forme d'intolleranza tali da far evitare qualunque contatto con cose e persone, rendendo impossibile una vita normale. Poi, a ogni sostanza, o gruppo di sostanze, corrispondono uno o vari malanni. Gravi. Risale a qualche mese fa la Dichiarazione internazionale sui pericoli sanitari dell'inquinamento chimico, sottoscritta, durante la Conferenza transatlantica degli specialisti dei tumori di Parigi, da 76 personalità tra cui il Nobel per la medicina François Jacob e lo scopritore dell'Hiv Luc Montagnier. Un documento senza precedenti, che richiede l'intervento urgente dei capi di governo, dell'Ue e delle organizzazioni internazionali, in particolare l'Onu. "L'inquinamento chimico", dice, "costituisce una minaccia grave per la sopravvivenza umana". I firmatari vogliono che sia applicato il principio di precauzione: ovvero, che siano vietati i composti chimici di cui è certo o probabile il carattere cancerogeno, mutageno (in grado di portare alterazioni del Dna) o teratogeno (che può interferire con il corretto sviluppo del feto). Inoltre chiedono che norme europee più rigorose regolamentino la produzione dei beni di origine sintetica, come quanto già accade in Norvegia, Danimarca e Svezia. La Dichiarazione è finalizzata a rendere più rigoroso il Reach, il progetto sulla riorganizzazione della normativa sulla chimica, in discussione al Parlamento europeo. Un testo che corre il rischio di essere annacquato per l'opposizione dell'industria. Viviamo nel pieno di un conflitto tra salute e produttività, insomma. Eppure una regolamentazione a favore della "chimica verde" potrebbe non solo rendere l'Europa all'avanguardia, ma anche dare valore aggiunto ai prodotti. Anche in considerazione del fatto che un cambio di rotta è inevitabile. I dati sanitari sono infatti inoppugnabili: "L'incidenza globale dei tumori aumenta ovunque nel mondo. Il 15% delle coppie è sterile. Un bambino su sette è asmatico, molto probabilmente a causa dell'inquinamento", riporta il documento di Parigi. "La gente è esposta a un inquinamento chimico diffuso, generato da molteplici sostanze o prodotti chimici: perturbatori ormonali, cancerogeni, mutageni...". Pericolosi, eppure parte della nostra vita senza che noi lo sospettiamo. Confermano le preoccupazioni diverse ricerche, molte fatte con analisi cliniche a campione. È recente quella dell'U.S. Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) su 9.282 persone, condotta attraverso analisi incrociate del sangue e delle urine. In ogni soggetto sono stati trovati tra i 13 e i 23 pesticidi, possibili responsabili d'infertilità, difetti congeniti e tumori. Margot Wallström, responsabile della Commissione per l'ambiente della Ue, nonché diversi altri eurodeputati, si sono sottoposti ad analisi. La sola Wallström aveva in corpo 28 elementi potenzialmente tossici. Per provare a quanti veleni siamo esposti, con tanto di analisi chimiche, e scoprire che esistono alternative più salutari, D si è rivolta al Conal(www.conal.it), società di consulenza e laboratorio specializzato in rilevamenti ambientali, e a due esperti del settore, non esattamente soggetti alle multinazionali della chimica (entrambi sono stati periti al Processo Enichem di Marghera): Edoardo Bai, medico del lavoro e direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl Milano 2, e Fabrizio Fabbri, responsabile scientifico dell'Isde, l'Associazione internazionale dei medici per l'ambiente. L'analisi ha riguardato vari aspetti della vita di una cittadina tipo (una donna in carne e ossa), la cui giornata è scandita dal percorso casa-ufficio-casa, in auto. Sono stati presi in esame i luoghi nei quali trascorre più tempo: l'abitazione, nel centro di Milano, al primo piano di una via non troppo trafficata; la macchina, una Lancia Phedra di poche settimane, che percorre quotidianamente la tangenziale Est alle 8 e alle 18; infine, l'ufficio. I risultati? In alcuni casi allarmanti. La concentrazione di benzene presente nell'auto, per esempio, è pari a 34 volte il limite di soglia, e quella dei Cov (Composti organici volatili: tutto quello che è contenuto in un cm3 di aria, benzene compreso) la supera di 11-12 volte. In cucina, il benzene supera di otto volte il limite accettabile, e i Cov sono pari a più del doppio della concentrazione prescritta. Nella relazione del laboratorio si legge: "Il benzene è una sostanza tossica e cancerogena. Qualunque dose, in tempi d'esposizione più o meno lunghi, potrebbe causare un tumore". Un buon motivo per lasciare l'automobile a casa, oppure per usare filtri a carboni attivi per bloccare l'ingresso degli inquinanti nell'abitacolo. Parliamo ora di formaldeide, facilmente presente nei mobili in truciolare o compensato, nel parquet e in molto altro ancora, fumo di tabacco compreso. No- nostante la sorpresa della signora sotto esame, si riporta: "Si sono evidenziate criticità in ambiente ufficio e salotto, dovute alle emissioni degli arredi e del parquet. La formaldeide provoca irritazione alle mucose del naso, della gola e delle vie respiratorie. Inoltre, irritazione e iperattività bronchiale e asma, arrossamenti, congiuntiviti e tumefazioni delle palpebre. L'intossicazione acuta avviene per ingestione accidentale. È un sospetto cancerogeno". In effetti, ripensandoci, la nostra "cavia" si rende conto che i mobili dell'ufficio sono in truciolato, e il parquet del salotto è appena stato rifatto: in entrambi i casi, la formaldeide potrebbe essere emessa dalle colle acriliche usate. Anche qui, l'alternativa c'è: i mobili in legno massiccio e in generale gli arredi ecocertificati sono privi della sostanza, e i parquet possono essere applicati diversamente (si possono inchiodare, incastrare senza l'uso di colle o incollare con resine naturali). L'ultimo tocco? Per evitare vernici sintetiche, è meglio "tirarli" a olio di lino o cera. Se invece il danno è già stato fatto, abbattono la formaldeide una corretta aerazione, un'umidità tra il 40 e il 60% e la presenza di aloe e gerbera, come suggerisce Amiche piante di B.C. Wolverton (Geo). Neppure gli abiti ritirati dalla tintoria e messi nell'armadio, avvolti nella plastica trasparente, sono innocui. "Dalle analisi effettuate si sono riscontrate concentrazioni elevate di percloroetilene (il solvente usato nei lavaggi a secco) e trielina (quest'ultima non oggetto d'analisi ma comunque rilevata). Tali valori risultano molto più alti di quelli consigliati dai riferimenti in vigore". "Sono composti tossici per il sistema nervoso e per il fegato, oltre che sospetti cancerogeni", precisa Edoardo Bai. Ciononostante sono usati in ogni tintoria. La signora che si è prestata al nostro esperimento da qualche tempo soffre di disturbi respiratori: impossibile non collegarli ai risultati delle analisi, che peraltro riguardano solo una minima parte delle sostanze cui è esposta. Ne avete abbastanza? Provate a resistere. Per avere un quadro completo mancano molti elementi. Qualche esempio? Il deodorante antitraspirante che la signora usa ogni mattina. Uno studio dell'Università di Reading, Inghilterra, ha ipotizzato una correlazione tra questi prodotti e l'incremento di tumori alla mammella. Meglio optare per deodoranti a base vegetale. Altra fonte di guai, i macchinari da ufficio: per evitare fenomeni di combustione e/o ritardare la diffusione delle fiamme, molti prodotti, fax e computer compresi, contengono i Bfr, o ritardanti di fiamma bromurati. Che si diffondono, nei Paesi industrializzati, nelle polvere delle case, nel sangue, nel latte materno. Secondo alcuni studi sui topi, i Bfr interferiscono con lo sviluppo del cervello e dello scheletro, ma potrebbero anche danneggiare la tiroide e alterare il sistema ormonale. Un problema così importante, quello dei composti ormono-simili o perturbatori ormonali, da spingere l'Ue ad attivare ben 64 laboratori per mettere sotto esame 553 composti, anche d'uso quotidiano. "Il problema", spiega Edoardo Bai, "è che per molte sostanze d'uso comune non esistono studi scientifici, mentre altre, è accertato, sono tutt'altro che innocue. La vecchia idea che è la dose a dare l'effetto è superata. Gli studi più recenti suggeriscono che anche piccole quantità assorbite in modo continuativo, o in associazione con altre sostanze, possono essere dannose. Tre i rischi principali: un possibile effetto cancerogeno; un aumento delle sensibilizzazioni in tutte le forme conosciute, dalle dermatiti all'asma bronchiale; un'importante azione ormonale, nello specifico un aumento degli stimoli estrogenici. Non esistono cifre precise ma, secondo le stime più recenti, oltre l'80% dei tumori è d'origine ambientale, e di conseguenza prevenibile. Per fattore ambientale s'intendono soprattutto il fumo di sigaretta, le abitudini alimentari, l'inquinamento atmosferico, ma hanno sicuramente un peso anche altri composti chimici presenti nel nostro quotidiano. Il dato sull'aumento delle allergie è ormai consolidato: tra il 40 e il 70-80% in più. Il fenomeno è sicuramente correlato all'invasione dei composti d'origine industriale (sono circa centomila le nuove sostanze sintetizzate). Dal lato ormonale, in generale l'inquinamento svolge un'azione femminizzante, forse collegato alla diminuzione di libido e all'infertilità dei maschi: in Europa, il numero degli spermatozoi si è dimezzato". Un quadro problematico. Ma per fortuna ogni nostro gesto, a cominciare dagli acquisti, è un'arma per salvaguardare noi stessi e l'ambiente. Basta informarsi e indirizzare al meglio le proprie scelte. Sul sito www.greenpeace.it, sotto il titolo La casa dei veleni si trova un'inchiesta di Greenpeace Gran Bretagna su tutte le sostanze potenzialmente tossiche che siamo soliti usare, con tanto di marchi e prodotti classificati in base ai rischi. Il rapporto Safer chemicals within Reach, nella parte conclusiva, entra nel dettaglio dei materiali e delle tecniche produttive di diverse aziende, per sottolinearne l'ecosostenibilità. Così scopriamo che diversi marchi famosi (Ikea, H&M, Sony e Philips), si stanno muovendo nella direzione della chimica verde. Un buon modo per non sentirsi soli e sapere che un'alternativa esiste. Anche a tavola: "Tra le forme d'inquinamento possibili (per contatto, inalazione e ingestione)", dice Fabrizio Fabbri, "il cibo è il veicolo preferenziale per alcuni composti, come le diossine. La prima regola per ridurre il rischio è mangiare prodotti biologici, biodinamici o, in ogni caso, di fonte sicura. Senza dimenticare che esistono alimenti comuni, come l'aglio e la cipolla, o più esotici, come le alghe e il tè verde, che aiutano a depurarsi e a prevenire i malesseri".

lunedì 24 ottobre 2011

I DENTI PARLANO DI NOI - YOGA JOURNAL 9/2009 di donatella pavan

I denti parlano di noi. Raccontano la nostra storia. “Una bocca aperta davanti a chi sa leggerla parla del vissuto psicoaffettivo di una persona” spiega Luca Bastianello, medico dentista che ha scelto di lavorare seguendo i principi della medicina olistica.
Aggiunge: “Quando accade qualcosa che ci traumatizza, che “non ci va giù”, le conseguenze dell’impatto si scaricano sugli organi, ma spesso non si fermano qui, proseguono altrove. Il nostro organismo lavora al risparmio e predilige colpire parti “accessorie”, quali i denti, piuttosto che organi vitali.”
Il dolore ad un dente è un segnale d’allarme, ci avverte che c’è qualcosa che non va e invita a fare attenzione, una carie, una un’anomalia della bocca, ovvero la malattia conclamata, sono indicative di una disarmonia e ci sollecitano a trovare un’armonia nuova. Non per caso. Se è vero che il rapporto tra psiche e corpo è stato scoperto ormai più di 30 anni fa, con la scoperta dei neurotrasmettitori -  sostanze chimiche che trasmettono messaggi in tutto il corpo attraverso il sistema nervoso –, è facile capire come ogni emozione arrivi velocemente ai denti. “Nella bocca” prosegue Bastianello” passano tutti i meridiani cinesi e il 70% delle terminazioni nervose, ovvio che quanto avviene qui sia collegato in modo evidentissimo al resto del corpo”.
Se il “mal di denti” spesso è associato a un problema che nasce altrove, viceversa, i sintomi di disagio avvertiti nel resto del corpo spesso, sono la conseguenza di un problema ai denti. Da mal di testa ai problemi alla schiena, fino alla fatica cronica e a malattie otorinolaringoiatriche, come rinite, otite, sinusite e affini,  sono molti i disturbi che possono essere collegati a un problema alla bocca. E’ assodata la corrispondenza tra sovraocclusione – quando la mascella superiore blocca la mascella inferiore – e mal di schiena, ma anche tra la mancanza d’alcuni denti ed eventuali problemi alla colonna vertebrale. Se un problema alla colonna vertebrale diventa ricorrente, vale la pena di prendere in considerazione anche la condizione in cui si trova la nostra bocca.
“Per verificare se e quanto il disequilibrio della bocca incide sulla postura esistono dei test muscolari molto semplici” spiega Alessandro Calzolari, fisiatra specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, “ponendo tra i denti due cartine da 1 mm. si può vedere qual è la forza esercitata dai denti e si accertano eventuali anomalie. Ad esempio, se non ci sono più i molari di destra si potrebbe verificare la percezione di un dolore alla parte superiore destra del corpo, come la spalla, oppure alla controlaterale sinistra e all’anca sempre sinistra.
O, ancora, l’abitudine di un paziente a masticare con la sola parte destra o sinistra, magari a causa di un dolore nel lato opposto, comporta dei movimenti di torsione anomala della bocca e nel resto del corpo, in particolar modo alla colonna vertebrale. Uno sbandamento della mandibola sinistra può determinare una scoliosi con curva principale sul lato destro e così via. “Continua Calzolari: “Denti, postura, psiche, sono tutti collegati e vanno letti anche in chiave simbolica. Un’occlusione dentale prevalente a destra è spesso indicativa di un individuo che cerca indipendenza e autonomia e s’identifica in un modello reattivo maschile, se è prevalente a sinistra, ovvero nella nostra parte più ricettiva, di ascolto, passiva, può voler dire che si ascolta molto se stessi, la propria interiorità, ma si ha più difficoltà ad attuare un cambiamento al quale siamo chiamati.”
“La lettura dei denti in chiave simbolica è ricorrente, fa parte dell’inconscio collettivo dell’umanità.” Spiega  Renzo Ovidi, medico dentista antroposofo. “ La parte destra della bocca corrisponde alla parte maschile, al padre, quella sinistra alla madre. Il canino destro indica la forza che posso dare al villaggio, quello sinistro l’amore che può dare una madre. Quando si danneggia un dente, piuttosto che un altro, c’è sempre un motivo preciso alle spalle per cui questo avviene. Un esempio? Mi è capitato di avere in cura due fratelli, uno adottato e l’altro naturale, capita che i due genitori si debbano separare perché il padre se ne vuole andare: entrambi i fratelli, in situazioni diverse, ma pressoché contemporaneamente, si sono spezzati rispettivamente l’incisivo centrale e il laterale di destra corrispondenti, vedi caso, alla figura del padre. Un altro? Il 95% dei ragazzi oggigiorno presenta dismorfosi della bocca e, il più delle volte, ha bisogno di un apparecchio per creare lo spazio necessario agli altri denti. Il motivo? Gli archetipi dell’inconscio collettivo non rispondono più allo stile di vita attuale, i ragazzi non possono esternare i sentimenti e tendono ad un’intellettualizzazione precoce a discapito della crescita armonica delle ossa, bocca compresa.”
Per uscir dai simboli: di fatto, l’eccessivo esercizio intellettuale, a discapito di quello fisico, richiama una grande quantità di sostanze minerali e impoverisce lo sviluppo dell’apparato orale.
La bocca può essere la porta d’ingresso per una terapia globale, dove l’infinitamente piccolo racconta la storia dell’infinitamente grande. Nel linguaggio simbolico e non.

Meditazione e salute dei denti
Una bocca in equilibrio è la chiave per stare bene nel corpo e nell’anima. Per riportarla in armonia bisogna riattivare le funzioni neurovegetative del cavo orale: respirazione, deglutizione, suzione, masticazione, fonazione. E’ quanto racconta “Denti e salute” ( Terra Nuova edizioni ), libro di Michel Montaud, dentista antroposofo francese, che apre nuove prospettive per curare i denti in modo naturale, senza l’intervento d’apparecchi costrittivi.
La respirazione nasale, per esempio, è fondamentale per favorire una corretta stimolazione dei seni nasali – respiriamo 18.000 volte al giorno - e risolvere i problemi di malaocclusione; la deglutizione deve essere corretta - basti pensare che deglutiamo circa 1500-2000 volte al giorno spostando circa 2 chili di peso lungo la colonna vertebrale e azionando migliaia di muscoli diversi.
Come ritornare a un uso ottimale del cavo orale? Si chiama attivatore a doccia uno strumento di caucciù proposto da Michel Montaud e inventato negli anni ’50 da due professori francesi René Soulet e André Besombes. E’ una sorta di doppia grondaia  che serve da riabilitatore posturale e riarmonizzatore psichico.
Abbandonato pochi anni dopo la sua invenzione, anche per la resistenza della corporazione dei dentisti, è stato ripreso con grande successo negli ultimi 15 anni.
Economico e facile da usare, richiede l’impegno del paziente – circa 10-20 minuti al giorno – e ne stimola le capacità di autoguarigione. Stimolando le cuspidi dei denti in modo sottile e fine, rieduca la corteccia cerebrale ad un uso corretto del cavo orale.

Per saperne di più
Luca Bastianello, medico dentista, 0498666120;
Alessandro Calzolari, medico fisiatra, 337/459557;
Renzo Ovidi, 3387755495
Michèle Caffin: “Quel che i denti raccontano di me” Edizioni Amrita


VIAGGIO TRA LE AUTO DEL FUTURO


venerdì 17 settembre 2010

Comunicazione innovativa: Romagna Creative District


E' un concorso dedicato a chi crede che la creatività vada di pari passo con la sostenibilità, lo ha indetto Ortofabbrica. Per chi non la ha visitato in Zona Tortona durante il Salone del Mobile, è un gruppo di lavoro sulla creatività sostenibile ideato da Angelo Grassi.  Il centro operativo si trova  a Gambettola ( Fc ) in un ex-cementificio trasformato in un'officina work-in-progress.
Ci si può iscrivere fino al 25/7 su www.romagnacreativedistrict.com  per presentare un oggetto o un progetto creativo nel campo dell’architettura, del design, della moda o dell’arte che rispetti criteri etici precisi: innovazione, estetica, eco-sostenibilità e funzionalità.
Tra tutti i materiali pervenuti verranno selezionati 150 oggetti/progetti che saranno esposti nei giorni 1-2-3 ottobre 2010 all’interno delle manifestazioni promosse dal Romagna Creative District e pubblicati in un catalogo.

lunedì 19 luglio 2010

80.000 autoproduttori di energia in Italia

Conto energia, siamo in 80.000 ad autoprodurre energia, per un totale di 1200 MW già raggiunti - ovvero il traguardo indicato dalla scorsa normativa -. Ora si prospettano nuovi incentivi, fino a 3000 MW per il triennio 2011-2013 e un obiettivo di 8000 MW entro il 2020. Mettiamocela tutta, vedi mai che tra efficienza energetica e rinnovabili, riusciamo a svicolare il nucleare!

mercoledì 14 luglio 2010

scambio sul posto: energia prodotta e non consumata

L'ho appena scoperto, se come me, avete un impianto fotovoltaico che produce più energia di quella consumata, se non la usate subito potete tenerla a credito all'infinito oppure farvela rimborsare a fine anno. Lo dice il Testo integrato relativo al Conto Energia. L'avete già verificato?

3° conto energia: gli incentivi continuano

Se volete installare un impianto fotovoltaico vale ancora la pena di farlo, anche da un punto di vista economico. E'  appena stato approvato il 3° Conto energia, quello che regolerà le incentivazioni per gli impianti installati dopo il 1 gennaio 2011, ma tenendo conto che sono scesi molto anche i prezzi, la scelta è ancora conveniente, soprattutto per impianti ad uso familiare, per esempio un impianto di 3 kw integrato nel tetto installato entro i primi tre mesi del 2011 otterrà 0,40 € per kw prodotto. Per trovare dettagli più precisi una buona fonte è www.kyotoclub.it